PLS

Il Piano Lauree Scientifiche, già Progetto Lauree Scientifiche, istituito a partire dal 2004 su iniziativa del MIUR, della Conferenza dei Presidi di Scienze e Tecnologie e di Confindustria, rappresenta una iniziativa consolidata volta a favorire l’acquisizione di competenze scientifiche meglio rispondenti alle sfide della società contemporanea ed alle attese del mondo del lavoro da parte degli studenti e a rafforzare l’impatto della formazione sulla società.

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Linne guida del MIUR
L’orientamento pre-universitario e le azioni di orientamento con le Scuole sono parte integrante e strutturale
dell’apprendimento della disciplina a Scuola. Il punto di partenza è dunque la centralità dello studente e la costruzione di un progetto formativo, attraverso attività che consentono di confrontarsi con i temi, i problemi ele idee delle discipline scientifiche.
La definizione di laboratorio riguarda una metodologia di apprendimento che
fa avvicinare gli studenti da protagonisti alle discipline scientifiche con approccio sperimentale.
pls_26102015_linee guida.pdf
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Via della Ricerca Scientifica, 1 – 00133 Roma

Come arrivare
In automobile

La Macroarea di Scienze MFN è situata subito fuori il Grande Raccordo Anulare in prossimità dell’uscita n. 19/20:

  • Percorrere il G.R.A. e seguire le indicazioni “Autostrada Roma-Napoli e Seconda Università”
Con i mezzi pubblici

Dal capolinea “Anagnina” della Metropolitana “Linea A”:

  • prendere l’autobus 500 o 047 e scendere alla fermata “Tor Vergata (Aula Magna)” (Via del Fontanile di Carcaricola)
  • prendere l’autobus 020 e scendere alla fermata “Facoltà di Scienze” (Viale della Sorbona)
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Laboratorio PLS sulla stampa 3D con le studentesse della 4 A e 4 B (A.S. 2015-16)

Il sistema utilizzato è basato  su un proiettore del tipo DLP (modello commerciale). Questo sistema di proiezione utilizza un chip (DMD Digital Micromirror Device) costituito da circa un milione di microspecchi orientabili individualmente, e che svolgono il ruolo dei “pixels” degli schermi tradizionali (televisore, cellulare, computer ecc.). La luce, prodotta da una lampada a vapori di mercurio ad alta pressione, ha uno spettro che copre tutta la regione del visibile.I tre colori di base RGB si ottengono con un filtro rotante che in sequenza trasmette i tre colori.

  Modulando l’intensità relativa di questi tre colori mediante il chip DMD si possono ottenere tutti gli altri colori. I microspecchi, cambiando orientazione, indirizzano la luce verso la lente di uscita del proiettore (pixel acceso) oppure al di fuori di essa (pixel spento). Il tempo di durata del pixel acceso determina l’intensità percepita di quel determinato pixel con un determinato colore di base. 

Nel nostro caso il monomero 1,6-hexanediol diacrylate (HDDA) si presenta come liquido trasparente.L’aggiunta all’HDDA delle molecole di Irgacure (il fotoiniziatore fa si che il campione cominci ad assorbire la luce violetta-blu mettendo in moto il processo di foto-polimerizzazione.

Per fare in modo che la luce penetri per non più di 200-300 micron sotto il pelo libero della soluzione (vogliamo polimerizzare uno strato alla volta di circa 250 micron) dobbiamo aggiungere un «moderatore» ovvero delle molecole che assorbano la luce senza indurre la foto-polimerizzazione: si aggiunge dunque un colorante (si chiama colorante perché assorbendo la luce in una zona dello spettro rende colorata la soluzione) in questo caso la curcumina (il giallo della curcuma).

  

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Three-Dimensional Printing Using a Photoinitiated Polymer
Stampa 3D mediante fotopolimerizzazione
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